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La location ideale per immergersi in una vacanza di relax e esperienze uniche.
L'attuale centro abitato sorge sull'antica città di Lanuvium, che fu fra i trenta populi della Lega Latina. Nel 338 a.C., in seguito all'ultima sconfitta della Lega contro Roma, perse la sua indipendenza, ma Roma le concesse un trattamento di favore e la Civitas cum suffragium in cambio di parte dei proventi del Santuario di Giunone Sospita.
Photo Cinzia D'Agostino
Le sculture del Donario di Licinio Murena
Torna a casa a Lanuvio dopo 130 anni dal suo ritrovamento il gruppo scultoreo di Licinio Murena e resterà in mostra per un anno, in prestito dal museo di Leeds e dal British Museum.
Le sculture del Donario di Licinio Murena saranno esposte al Cantinone a partire dal 10 settembre.
A scoprire le statue, perfettamente conservate, fu Lord Sevile Lamley, ambasciatore presso sua maestà britannica, tra il 1884 e il 1892 nei pressi del Santuario di Giunone Sospita e le porto’ quasi subito in Inghilterra.
Ora i resti conservati al museo civico di Leeds insieme a quelli custoditi nel museo di Lanuvio, perché rinvenuti successivamente, saranno esposti per la prima volta al pubblico dei Castelli.
Si tratta di opere di cavalli e guerrieri in marmo pario del primo secolo avanti Cristo raffigurati con insegne e bardature macedoni: in realtà il donario si ispira a un gruppo scultoreo in bronzo commissionato da Alessandro Magno, modello ed esempio da seguire anche per i generali romani.
Una mostra dal respiro internazionale che mette Lanuvio al centro di un grande evento culturale.
IN EVIDENZA
Tempio di Giunone Sospita
Nel cuore del Parco dei Castelli Romani, una delle città del Parco dei Castelli Romani, è possibile visitare i resti archeologici dell'antico tempio di Giunone Sospita (dal latino Iuno Sospita, che significa "buon auspicio"). Il dio della mitologia romana, venerato nell'antichità, indossava solitamente una pelle di capra, impugnava una lancia e aveva un serpente al fianco. Come attesta Cicerone, il principale centro di culto di questo dio era il santuario di Lanuvium, che conteneva numerosi edifici religiosi.
Si ritiene che il Tempio di Giunone Sospita sia stato costruito alla fine del IV secolo sulla sommità dell'acropoli. arrivare. A questo periodo sono attribuibili alcuni degli edifici in peperino ancora visibili e una collezione di terrecotte architettoniche rinvenute durante gli scavi di Lord C. Saville alla fine del 1800, in gran parte conservate al British Museum di Londra. Il tempio tardo-arcaico fu quasi completamente distrutto nel V secolo dC, ma i resti sono ancora visibili e gli scavi archeologici effettuati nel tempo hanno permesso di determinarne la struttura. Si trattava molto probabilmente di un portico a due piani con volte ricoperte da pregiati mosaici, al termine del quale poteva esserci un ingresso più stretto che conduceva ad una serie di cunicoli sotterranei, dove si dice fosse ubicata una grotta ove si custodiva il Serpente sacro a Giunone Sospita. Al tempo della conquista romana di Lanuvio (338 a.C. circa), risale la ristrutturazione del tempio subendo poche modifiche rispetto alla struttura precedente, riutilizzando i blocchi appartenenti a quest'ultima.
L'importanza di questo luogo di culto è supportata da documenti storici che attestano i molteplici interventi restaurativi dei Romani, che accettarono un'alleanza con Lanuvio dopo il fallimento della Lega Latina (fine VI secolo a.C.). La condizione è quella di poterlo condividere il santuario di Giunone Sospita. Come racconta Properzio, nel tempio ogni primavera si svolgeva un rito di raccolta, durante il quale un gruppo di vergini doveva offrire una torta ad un grosso serpente ritrovato nella cripta. Se il serpente accettava il dono ci si aspettava un buon raccolto e viceversa, se il serpente rifiutava, veniva sacrificata una ragazza impura, che aveva perso la verginità, per evitare la carestia.
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Ponte Loreto sulla Via Astura
La cosiddetta Via Astura era, insieme all’Ardeate – Lanuvina, la più importante arteria stradale dell’antica Lanuvium. Le numerose vestigia archeologiche che sorgono nelle sue immediate vicinanze e per tutto il suo percorso dimostrano che la strada, esistente gia nell’VIII sec. a.C., era dotata di infrastrutture di una certa consistenza e che elevate percorrenze giornaliere dovevano interessarla.
E’ condivisibile la proposta di G. Chiarucci di denominare la via “Antiatina”, perché Antium era il centro da cui essa partiva.
Sappiamo anche che la via, nel I sec. a.C., era praticata da Cicerone, come l’oratore stesso dice nelle varie lettere che invia all’amico Attico, per recarsi nei suoi possedimenti sulla costa, nella zona di Astura.
Il monumento più interessante che troviamo lungo il percorso della strada è Ponte Loreto, databile tra il II e il I sec. a.C., che si presenta a una sola arcata a tutto sesto, in opera quadrata, con conci di varie dimensioni.
Il parapetto è formato da grossi parallelepipedi trapezoidali che vanno rastremandosi verso i lati, dando al ponte la peculiare forma a schiena d’asino.
L’aspetto più caratteristico della struttura è che il suo asse non è ortogonale a quello della via che lo attraversa. Molti studiosi parlano di due fasi costruttive; alcuni ipotizzano la costruzione di un ponte in asse con la strada e a 40° dall’asse del torrente (I fase) e di uno spostamento della parte superiore di 5° rispetto al torrente (II fase); altri accennano a una piattaforma che assicurava stabilità all’arcata del ponte, in asse con il torrente (I fase) e alla costruzione di un viadotto vero e proprio orientato con la Via Astura (II fase); P. Garofalo, recentemente, ha ipotizzato una sola fase costruttiva per il ponte, portando una serie di esempi simili.
comune.lanuvio.rm.it/